Direttamente dal nostro Presidente.
“La notizia di stamani ci ha preso alla sprovvista, tutti, giovani e meno giovani, tutto il mondo del basket spezzino penso abbia versato lacrime dolorose, impossibile non farlo.
Per me Sandro era un mito, irraggiungibile, un esempio di longevità, di passione, di propositività, nonostante la non più giovane età. Lui (e il compianto Luciano Cristelli) sono state le prime persone che ho visto e conosciuto su un campo di basket, in Piazza d’Armi, il mio glorioso “fortino” per molti anni (l’attuale SBDB allora si chiamava D.D.M. e poi C.D.M.), iniziavo minibasket che dovevo ancora compiere 6 anni.
Per anni mi ha allenato, mi recuperava in macchina all’angolo di viale Italia per portarmi in palestra a fare allenamento, a quell’età non pensi a niente altro che divertirti e giocare, ringrazi quell’Uomo che ti aiuta a fare sport dando una mano alla tua famiglia (e lo faceva non solo con me) e lo segui perché è il tuo allenatore, il tuo insegnante.
Mi ricordo Sandro cantare in macchina (mi è venuto stamani un flash di Lui che canta “Ti amo” di Umberto Tozzi) e il mio rompergli le scatole con il “tormentone” delle targhe “nuove” (quelle con la sigla della provincia scritta in arancione), mi è venuto in mente il suo essere “accaldato” nei momenti difficili delle partite…
Dopo di lui altri allenatori, da ognuno prendi qualcosa, giochi in tutti modi in cui ti chiedono di giocare, in tutti i momenti della tua vita, il basket ti avvolge completamente…poi inizi ad allenare tu stesso, cresci e maturi, ti ricordi tutto quello che ti hanno insegnato i tuoi insegnanti nel passato, cerchi di riproporre e migliorare, adattare ai tempi che cambiano, al basket che cambia…
Non cambia però la passione, la dedizione, la voglia di stare in palestra, la voglia di coinvolgere gli altri, la volontà di costruire, trasferire, raccontare…e quando ti fermi a riflettere, a volte stanco…magari dopo una delusione o una sconfitta, pensi al perché lo fai e allora…ti si apre un mondo e capisci…è stato il tuo “imprinting” la causa decisiva di tutto questo.
Ecco…Sandro Fiore è stato sicuramente il mio “imprinting” e anche negli anni successivi in cui le strade si sono divise…ci siamo ritrovati colleghi di lavoro e negli incontri si parlava solo del nostro amore basket, poi nuovamente nei campi…vedere il suo entusiasmo, la sua capacità di stare con i giovani e in ultimo anche la sua straordinaria dedizione alla causa degli Special Olympics, il suo affezionarsi a mio figlio Federico che è diventato un suo aiutante nella stessa causa…è sempre stata una situazione di ulteriore spinta, di ulteriore esempio…
Quando stamani si è sparsa la voce ho sperato non fosse vero, ho telefonato in giro sperando di non trovar conferme, vanamente…purtroppo era tutto tremendamente vero…Sandro avrà già certamente trovato qualcosa da fare lassù…ne sono certo…un pallone…un libro…amici e affetti…starà organizzando sicuramente qualcosa…
Ciao Sandro”
Da SBDB un abbraccio a tutta la sua famiglia, a Enrico e Ale, Sandro per tutti noi rimarrà un “GIGANTE”, un esempio, una persona unica.
R..I.P. Sandro
UFFICIO STAMPA SBDB
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